La macchina centralmente posta, incalza.
Sforna continuamente per solleticare la produzione, per renderla più
effervescente.
Questo mese verranno sicuramente battuti tutti i record di produzione!
Questo non è certo, ma è evidentemente
certo che è questo a cui sta pensando l'addetto alla lavatrice-piuma-lotto-ruota.
Egli si avvicina; incalza, tentenna,
ruota la testa, un ultimo saluto ai compagni rimasti alla consolle e poi si tuffa.
E' tutto un agitarsi, un sollevar piume e
riabbassarle; e se l'addetto già addenta la mela - falla finita con
quell'aggeggio organico - egli porge il braccio all'altro per l'ultima risata
che trova pronto il terzo per la conta del morso e del riso.
Gioca pure coi tuoi
numeri, annota nel quaderno i dati della produzione, ma non l'avrai mai: la sua
reazione è spontanea; non è regolata da leggi fisse; il battito d'ali d'una
farfalla in vicinanza di essa potrebbe modificarne d'un tratto l'andamento.
A nulla vale l'ultimo sforzo e mentre viene stesa la materia bianca, sostanza X (sta per
incognita), le superfici sono in contatto, lo scambio sub-organico va alle
stelle, l'umor acqueo discende a rigar le pareti; ma giova tutto questo?
Non ci sente l'addetto in carne e ossa e
si lascia così sfuggire l'ultima occasione per
intrattenere un largo sorriso con l'addetto lavatrice, che memore del luogo
originario volge verso esso velocemente.
Il laboratorio analisi
corporee si è
svuotato; il colpo inferto è stato formidabile, non resta altro che reagire
come ognuno può fare: scaglia il tuo pugno in linea orizzontale ed uno in
verticale, o macchina a vapore organica, e traduci il tuo moto lineare in rotatorio ma non mi avrai mai. Chiuso qui il discorso.
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