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IL PROCEDIMENTO È IL MEDESIMO:
COME TUFFARSI IN AMLETO

 

Come già sapete, le grandezze turbolente dipendono anche dallo stato di moto e possono essere considerate funzioni del posto ed eventualmente del tempo.

E' però da mettere in evidenza che il passaggio del moto da laminare a completamente turbolento è sostanzialmente continuo.

In molti casi si possono individuare le seguenti tappe fondamentali:

1. Amplificazione con meccanismo lineare dei disturbi bidimensionali

2. Trasformazione dei disturbi da bidimensionali a tridimensionali e loro amplificazione per effetto di meccanismi non lineari

3. Formazione di una macchia turbolenta

4. Estensione di detta macchia, fino ad interessare l'intera regione di moto.

 
   
 

 

Non esistono spettatori all'interno della fabbrica, non ci sono astanti in attesa del succedersi: coloro che vedono, agiscono.

Le maestranze sono attente e vigili ai loro posti.

Dalla cabina di controllo, l'addetto io nà-nà a papà ma mm a sorveglia il processo produttivo; aziona leve che agiscono luci al terzo piano, preme pulsanti che fanno nascere lamenti al piano terra.

Si riparte ancora una volta.

E' realtà o sogno?

Lo schizo si è appena svegliato?

 
         
 

 

Il trasportatore convoglia i semilavorati che fuoriescono dal reattore discontinuo.

In esso vige un chiaro regime di ossido-riduzione ed infatti la veloce reazione produce nel subreattore un sorprendente mutamento di proporzioni: ma è subito chiaro che il processo non è concluso. La superficie plastica dell'oggetto è ancora lontana dalla levigatezza che ritroverete presso il vostro negoziante di fiducia!

L'addetto corre infatti al successivo stadio di lavorazione; ma attenti, questo è situato al lato opposto dello stabilimento.

La reazione non attende; segue uno svolgersi già prestabilito.

E' una corsa veloce attraverso la lavatrice di tessuti.

Ci voltiamo per chiedere ulteriori chiarimenti; nel frattempo il coperchio dell'apparecchio si è già richiuso.

E' chiaro che ognuno agisce con grande velocità, ma emerge subitaneamente che questa non è la stessa per tutti gli stadi di lavorazione. L'ascensore cappello-elmetto-manubrio ci allontana dalla macchina centralmente posta; con la coda dell'occhio possiamo però ancora scorgere i manufatti che da essa fuoriescono.

Attenzione al reparto misurazioni tecnico-antropometriche!

 
         
 

 

Lo scontro dei due addetti è poderoso: lo schizo io nà-nà a papà ma mm a ha un bel da fare nel cercare o quantomeno indirizzare l'addetto in carne ed ossa a prendere coscienza delle proprie, insperate, capacità.

Partenza logica dal capezzolo, centro propulsore delle vibrazioni smerigliate; l'oggetto microincapsulato non è facilmente individuabile. C'è bisogno di colorazioni aggiuntive (chi si diverte di visioni microscopiche ben sa che una giusta colorazione del vetrino esalta le possibilità di visione dell'oculare).

Il rosso è certamente il colore più indicato e l'addetto ne è al corrente. Il resto viene da .

 
         
 

 

La macchina centralmente posta, incalza. Sforna continuamente per solleticare la produzione, per renderla più effervescente.

Questo mese verranno sicuramente battuti tutti i record di produzione!

Questo non è certo, ma è evidentemente certo che è questo a cui sta pensando l'addetto alla lavatrice-piuma-lotto-ruota.

Egli si avvicina; incalza, tentenna, ruota la testa, un ultimo saluto ai compagni rimasti alla consolle e poi si tuffa.

E' tutto un agitarsi, un sollevar piume e riabbassarle; e se l'addetto già addenta la mela - falla finita con quell'aggeggio organico - egli porge il braccio all'altro per l'ultima risata che trova pronto il terzo per la conta del morso e del riso.

Gioca pure coi tuoi numeri, annota nel quaderno i dati della produzione, ma non l'avrai mai: la sua reazione è spontanea; non è regolata da leggi fisse; il battito d'ali d'una farfalla in vicinanza di essa potrebbe modificarne d'un tratto l'andamento.

A nulla vale l'ultimo sforzo e mentre viene stesa la materia bianca, sostanza X (sta per incognita), le superfici sono in contatto, lo scambio sub-organico va alle stelle, l'umor acqueo discende a rigar le pareti; ma giova tutto questo?

Non ci sente l'addetto in carne e ossa e si lascia così sfuggire l'ultima occasione per intrattenere un largo sorriso con l'addetto lavatrice, che memore del luogo originario volge verso esso velocemente.

Il laboratorio analisi corporee si è svuotato; il colpo inferto è stato formidabile, non resta altro che reagire come ognuno può fare: scaglia il tuo pugno in linea orizzontale ed uno in verticale, o macchina a vapore organica, e traduci il tuo moto lineare in rotatorio ma non mi avrai mai. Chiuso qui il discorso.

 
         
         
 

 

Domani forse tutto cambierà: la carta velina avrà impresso i numeri giusti, la ruota comincerà a girare e tu potrai estrarre la  tua fortuna: 47, 13, 69, 33, 15 sulla ruota di Bari.

Non rimane che sistemare gli ultimi pezzi: la catena è veloce e l'addetto lavatrice-ruota-lotto non è da meno.

Tutto è pronto per il successivo stadio di lavorazione.

All'estrema sinistra la testa del reattore discontinuo è stata estratta; l'argano gira ardente sui denti dell'ingranaggio e procede.

Al centro la lavatrice ha aperto il boccaporto anteriore; all'estrema destra, al reparto antropometria, hanno divelto la gabbia; i pistoni cominciano a girare, la catena è stata innescata, la sala macchine neuronico-addominale gira alle stelle: la banda degli addetti non si tira indietro, mai.

Gli ingegneri si affidano alla DDTP (Densità di Distribuzione dei Tempi di Permanenza), misurano l'LSD (Strato Limite Dinamico), consultano l'oracolo, danno sempre più vapore; la macchina risponde, accelera, sorpassa i limiti, esplode.

E poi?

 
         
 

 

La guardia abbassata non disdegna i pugni in faccia. L'addetto in carne ed ossa raccoglie i suoi cocci e vola, dalla torre di distillazione lascia cadere i suoi prodotti che prontamente sono convogliati in giusta direzione.

Prima di ripartire, dal reparto pipì-latte-procreazione partono le scintille che sanciscono la caduta del fallo bionico.

L'androgino inorganico è liberato per nuove avventure.

 
         
         
   

E se lo scambiatore-patate-essicatore ci lancia il suo ultimo grido "lingottini d'oro asettici in cambio di stronzetti puzzolenti", l'equivalenza merda = oro è bell'è dimostrata.

   
 
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